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RICETTA: Il vin brulé bianco

Il vin brulé è molto più di una semplice bevanda: è un profumo che riempie l’aria, un calore che avvolge le mani e un invito a fermarsi, chiacchierare e stare insieme. Oggi lo associamo ai mercatini di Natale e alle serate fredde, ma le sue radici risalgono all’epoca romana.

I Romani preparavano il conditum paradoxum, un vino riscaldato e aromatizzato con spezie come pepe, miele, alloro e talvolta zafferano.

Questa pratica aveva diversi scopi:

  • conservare il vino più a lungo,
  • migliorarne il sapore, soprattutto quando era di qualità modesta,
  • sfruttare le proprietà medicinali attribuite alle spezie.

Nel Medioevo, il vino speziato si diffuse in tutta Europa, soprattutto nei paesi del Nord, dove il clima rigido favoriva il consumo di bevande calde. Ogni area sviluppò la propria versione:

  • in Francia: vin chaud
  • in Germania e Austria: Glühwein
  • nei paesi nordici: glögg

Il vin brulé bianco

Meno conosciuto ma altrettanto interessante è il vin brulé bianco, una variante più delicata e profumata.

  • Si prepara con vino bianco secco (come Pinot Grigio, Riesling, Müller-Thurgau o Trebbiano).
  • Le spezie sono in genere più leggere rispetto alla versione rossa: cannella, anice stellato, zenzero, vaniglia.
  • Si usano spesso agrumi chiari, come limone o arancia non troppo amara.
  • Il risultato è una bevanda più fresca, aromatica e meno tannica.

Il vin brulé bianco è particolarmente apprezzato:

  • nelle zone alpine,
  • in alcune regioni del Nord Italia,
  • nei mercatini natalizi più moderni, come alternativa elegante al classico vin brulé rosso.

In sintesi, se il vin brulé rosso è caldo, speziato e avvolgente, quello bianco è più fine, aromatico e sorprendente, perfetto per chi cerca un gusto meno intenso ma altrettanto invernale. 🍷❄️

Ricetta

Se siete curiosi di provare questa variante di Vin Brulé eccovi alcune ricette interessanti: